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Macnil e Murgia Valley su Repubblica – Economia & Finanza

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Impresa, giovani e territorio: il sogno di una Murgia Valley

La sfida di un gruppo di imprenditori e manager pugliesi: creare un polo hi-tech nel cuore del Meridione. Investimenti, supporto alle startup e formazione specializzata i pilastri del progetto. In campo Zucchetti, The Digital Box, Scegliere Salute, Mbl Solutions e Digital Magics

Andrea Frollà

Impresa, Giovani E Territorio: Il Sogno Di Una Murgia Valley

Prendete un gruppo di imprenditori nati e cresciuti insieme. Fateli correre spesso l’uno a fianco all’altro. E vedrete che prima o poi partoriranno un progetto ambizioso di rilancio del territorio. Fosse così facile, basterebbe organizzare un nuovo format: le maratone dei business man. Eppure in un caso, piuttosto amatoriale a dir la verità, ha funzionato. Proprio da una corsa domenicale di un affiatato gruppo di imprenditori amici è infatti nata l’idea di fare della Puglia un polo di innovazione tecnologica.

«Stavamo correndo come tutte le domeniche e abbiamo iniziato a discutere della possibilità di fare qualcosa di concreto per la nostra terra, puntando sull’innovazione digitale e sullo scambio reciproco di tecnologia, competenze ed esperienze – racconta Mariarita Costanza, direttore tecnico di Macnil – Da quella discussione è nata l’idea di creare una piccola Silicon Valley in Puglia, un hub dell’Ict made in Sud che punti a trattenere i talenti e a creare valore per il territorio».

Macnil è un’azienda informatica specializzata nell’IoT ed è la prima e unica società del Sud Italia del gruppo Zucchetti. Insomma, ha le spalle coperta da una realtà dai numeri importanti (oltre 3.300 addetti e più di 105 mila clienti). Ma, sentendo parlare la manager, si capisce che il desiderio degli imprenditori pugliesi che sognano un polo hi-tech fra Gravina di Puglia, Altamura, Matera e Santeramo in Colle, va oltre la normale vita dell’impresa. “Vogliamo realizzare qua ciò che spesso i talenti pugliesi realizzano altrove, fuori dai nostri confini regionali o addirittura all’estero – spiega Costanza – Siamo convinti di poter dimostrare che siano gli uomini a fare il territorio e non il contrario. Ma non dobbiamo aspettare che ci pensi lo Stato, come soprattutto al Sud siamo abituati a pensare».

Una sfida che riguarda da vicino la cultura dell’innovazione, quella che i teorici dell’evoluzione digitale reclamano a gran voce, indicandola come il faro necessario per costruire il futuro. Il piano di creazione di un hub meridionale dal cuore tecnologico punta su diverse direttrici d’azione: supporto diretto alle startup innovative, con particolare gestione della fase di accesso al mercato; uno spazio fisico nella zona industriale di Gravina, dove ospitare i team delle realtà più dinamiche; un fondo di investimento indirizzato alla creazione di nuove realtà sul territorio; e iniziative congiunte con le Università.

In compagnia della Macnil ci sono altre realtà innovative, pronte a dare il loro contributo in termini di formazione, investimenti e sostegno alle nuove imprese. Una di queste è presieduta da un nome noto nel mondo hi-tech, Marco Landi, che è stato a fine anni ’90 presidente mondiale di Apple. Oggi Landi è a capo di una società creata a Gioia del Colle, in provincia di Bari, e specializzata in digital e mobile marketing. Si chiama The Digital Box, è nata a fine 2013 e oggi è presente in 24 paesi del mondo, con oltre 10mila clienti tra cui spiccano brand come Bmw, Mercedes, Sony, Citroen, McDonald’s e Burger King.

Ci sono poi Mbl Solutions, azienda specializzata nel proporre soluzioni meccatroniche di innovazione della produzione, nata 2005 nell’hinterland della murgia barese e oggi all’avanguardia nel campo dell’automazione industriale e della robotica; Augmentum, costola barese dell’acceleratore Digital Magics; ScegliereSalute, società che ha lanciato il servizio online meglio conosciuto come il TripAdvisor degli ospedali.

«Siamo già al lavoro con il Politecnico e l’Università di Bari per far partire alcune iniziative che coinvolgano gli studenti in prima persona. Dobbiamo innescare un’inversione di tendenza, trattenendo i giovani neolaureati che non vedono l’ora di evadere – aggiunge Costanza –Perché senza persone non c’è valore aggiunto per il territorio». Insomma, mettersi in moto scommettendo sull’innovazione tecnologica, piazzando il capitale umano al centro del progetto e mettendo a fattor comune il know how accumulato nei diversi ambiti hi-tech. Perché in Puglia? Il direttore tecnico della Macnil lo spiega in modo sintetico con una battuta, a metà tra il serio e il faceto: «Dove c’è un’azienda innovativa c’è sempre un pugliese».

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