IL VERO VALORE DI UN’AZIENDA SONO LE PERSONE – INTERVISTA A MARIARITA COSTANZA
Ingegnere elettronico, imprenditrice e madre nella vita. Sogna la Murgia Valley alla testa di Macnil Gruppo Zucchetti.
Il suo motto: “Nulla è impossibile a meno che tu pensi che lo sia”. Comincia con queste parole il focus su Mariarita Costanza che spicca nella homepage del sito Macnil insieme a un primo piano contornato dal paesaggio di Gravina, sua città natale e sede dell’azienda.
Laureatasi nel 2001 in Ingegneria Elettronica presso il Politecnico di Bari, con il marito e socio in Macnil, Nicola Lavenuta, ha da subito deciso di affrontare una grande sfida: non emigrare ma creare un’azienda di Information Technology a Gravina in Puglia.
Oggi Mariarita gestisce un gruppo di ricercatori, progettisti e sviluppatori software in qualità di Direttore Tecnico di Macnil, azienda del Gruppo Zucchetti che opera nei settori informatico, elettronico e delle telecomunicazioni ed è specializzata nello sviluppo di Progetti M2M e IoT.
Dell’azienda fa parte anche GT Alarm, con sede a Varese, partner delle più grandi case automobilistiche mondiali da oltre 25 anni.
Mariarita ha creduto nella sfida di riuscire a fare impresa in un territorio in cui la vocazione agricola è sempre stata dominante. In questa sfida non ha mai perso il legame con le origini, credendo fortemente nel progetto che aveva in mente.
Le ho chiesto di confrontarci su alcuni temi: le competenze e i valori nel lavoro e nella vita, le persone e i ruoli professionali, l’innovazione, i luoghi comuni sulle identità di genere e territoriali, il mito della vocazione imprenditoriale.
Le persone sono il sale di un’azienda ma lo sono anche al di fuori di essa, lo sono anche le persone che dall’esterno osservano l’azienda e il comportamento di chi ne fa parte.
I collaboratori si fanno ambasciatori delle scelte e della personalità del team di appartenenza, delineando così l’immagine che l’impresa trasmette sia all’intero che all’esterno.
La comunicazione di un’azienda con gli interlocutori esterni passa dall’espressione del brand nei luoghi istituzionali ma soprattutto dal modo di gestire le interazioni uno a uno.
La tenacia di Mariarita nel perseguimento delle sue sfide conferma che non esistono attenuanti o scorciatoie per chi vuole essere imprenditore e vuole realizzare i propri obiettivi.
Il successo non è un marchio che decidiamo di apporre sulla pelle: successo e stima si costruiscono passo dopo passo, nei rapporti umani e nell’espressione delle competenze, con la consapevolezza che non farcela è una delle opzioni ma che la voglia di farcela deve funzionare da bussola per orientarci.
Quando si parte ragionando in termini di sconfitta, l’obiettivo diventa arrendersi e ci convinciamo che i nostri insuccessi dipendano da fattori esterni o dalla cattiva sorte.
Mariarita, come altri imprenditori guidati da caparbietà e competenza, ci mostra una strada chiara, seppur non sempre facile da abbracciare: la strada che guida verso la determinazione e il riconoscimento del valore delle persone.
1) Quali competenze e valori sono indispensabili nella vita e nel lavoro? Tu come declini questi due aspetti?
Il lavoro è parte integrante della vita, è lo strumento che ti consente di condurre una vita nel modo in cui scegli di condurla.
Se pensiamo all’ambizione, alla perseveranza, alla determinazione, alla fiducia in se stessi, all’umiltà e al rispetto del prossimo, questi sono tutti valori indispensabili per la vita di un uomo. E sono necessari anche sul lavoro per crescere e ambire a ruoli importanti.
Che rapporto hai con i tuoi collaboratori e cosa significa portare il lato umano nel lavoro?
Un’azienda è fatta e gestita da persone. Sono le persone, le loro competenze, il loro senso di responsabilità, la loro dedizione a determinare il successo o l’insuccesso di un’azienda. Il vero valore di un’azienda sono le persone e per questo credo vadano coltivate e valorizzate.
Credo che il dialogo, il confronto con i collaboratori su temi professionali, ma non solo, possa servire a instaurare un rapporto confidenziale e allo stesso tempo di rispetto dei ruoli.
Il vero leader non è colui che detta ordini ma colui che viene riconosciuto tale e viene rispettato anche senza necessità di urlare.
Senza questo terreno fertile di base, è difficile riconoscere i vantaggi e apprezzare l’innovazione, di qualunque tipo di innovazione si tratti.
Ciò che un tempo rappresentava l’innovazione (pensiamo all’arrivo del primo veicolo a motore), oggi rappresenta la normalità e in alcuni casi la tradizione, la storia.
Allo stesso modo quella che per noi oggi è innovazione, un giorno sarà storia e ci saranno nuove forme di innovazione. È un processo continuo che ci auguriamo non abbia mai fine, sempre nel rispetto dell’uomo stesso.
I luoghi comuni riguardano anche i territori: le aziende di successo al Sud rischiano di essere percepite come l’eccezione che conferma la regola.
Come si superano i pregiudizi?
Tutto ciò però è reso possibile perché degli uomini e delle donne, credendo nelle potenzialità di un territorio e degli uomini e donne di quel territorio, hanno deciso di mettersi in gioco, di sfidare e sfatare i luoghi comuni.
È proprio questo l’atteggiamento giusto: sfatare i luoghi comuni e generare innovazione di pensiero.
Al di là delle circostanze favorevoli, quale ingrediente è indispensabile per raggiungere i propri obiettivi?
Fare impresa richiede tratti caratteriali specifici: sicuramente l’ambizione, la perseveranza, la disposizione al rischio. Tutte caratteristiche che non è usuale incontrare insieme.
Affinché l’impresa abbia successo, è importante sin dall’inizio perseguire un sogno e giocarsi tutte le carte per realizzarlo. Servono grande determinazione, fiducia in sé e umiltà. Quest’ultima spesso viene trascurata ma io credo che rappresenti invece uno dei principali fattori del successo.
La scelta di rispondere ai miei quesiti dimostra che anche un manager affermato può dare valore alle persone con cui entra in contatto, a prescindere dalla professione che svolgono o dall’importanza che ricoprono nel settore di riferimento.
Essere leader, come afferma Mariarita nell’intervista, non significa dettare ordini.
Un leader è riconosciuto come tale dalle persone con cui si interagisce. E le persone non sono né etichette, né titoli né ruoli.
Mariarita ha rimarcato quanto sia importante coltivare il valore delle persone in azienda e nella vita, sottolineando quanto ognuno di noi abbia da dare in termini di capitale umano nel senso più concreto e profondo del termine.
Ringrazio lei e Fabio Dell’Olio, Responsabile comunicazione e ufficio stampa Macnil, per questa opportunità. Hanno affrontato la mia richiesta con gentilezza e professionalità, rispettando l’impegno preso, praticando comprensione e interesse verso i miei quesiti. Tutti aspetti non scontati, aspetti che non dovrebbero mancare nei luoghi di lavoro e nelle connessioni che stabiliamo con gli altri.
Ogni scambio può essere fonte di accrescimento reciproco e può farci sperimentare i mille risvolti positivi di una buona comunicazione.
Mariarita rappresenta uno di quegli esempi, più vicini di quanto pensiamo, che ci mostrano cosa significhi realizzare un progetto senza attendere che la buona sorte arrivi in dono dal destino.
Credo nella forza delle idee, credo nei progetti ben condotti, credo nelle persone che sanno dare valore reale a ciò che fanno, credo in chi si rimbocca le maniche prendendo la vita come una grande opportunità da inseguire anziché come un sacrificio da ottemperare. Credo nel potere dell’umanità.
Ci credo perché l’umanità non vale solo sulla carta e non si applica solo quando chiudiamo le porte dei nostri uffici.
L’umanità non si svela soltanto in situazioni di forte disparità sociale o economica, l’umanità non è nelle belle parole se quelle parole non sanno scavalcare il foglio su cui sono state scritte.
Mettere in campo il proprio valore richiede azioni e parte dal rapporto con gli altri, dallo sforzo di restare persone anche sul lavoro e di farlo ogni giorno in tutti gli ambienti di vita.
“Il vero valore di un’azienda sono le persone” – Non dovremmo dimenticarlo mai, neanche quando chiudiamo la finestra web di un articolo che ci parla di sogni realizzati.
Laura Ressa