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Arriva Shark Tank, il programma dove le startup sono sotto esame

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Cinque investitori da un lato, aspiranti imprenditori dall’altro. Obiettivo? Convincerli a finanziare il proprio progetto. Su Italia 1 dal 21 maggio

Più di mille candidature ricevute. Oltre duecento provini sostenuti. Più di tre milioni di euro già investiti. Arriva su Italia 1 Shark Tank, il programma dedicato all’innovazione. Cinque imprenditori selezioneranno le migliori startup da finanziare. E dopo l’impegno sottoscritto davanti alle telecamere, entreranno direttamente nel capitale sociale, sborsando di tasca loro le quote sottoscritte. Il pitch sbarca così in prima serata, con gli squali pronti ad azzannare le prede più pregiate. Lontano anni luce dai precedenti incroci tra imprenditoria e tv come The Apprentice con Flavio Briatore, Shark Tank si rifà a Dragons’ Den, programma giapponese dedicato ad imprese in cerca di finanziatori. E fin dalla prima puntata dello show, assisteremo proprio allo stesso spettacolo.

A partire da giovedì 21 maggio su Italia 1, vedremo i fondatori delle startup presentare le loro idee a telespettatori e imprenditori. Al termine del pitch di presentazione, i founder espliciteranno la loro richiesta economica, giustificandola con gli investimenti da completare per sviluppare il prodotto. Andrà in onda così una vera e propria competizione tra gli startupper, decisi a dimostrare il valore della loro impresa, e i cinque squali, risoluti nel privilegiare solo gli investimenti potenzialmente più profittevoli per le loro attività. «È molto difficile investire in startup, è più facile perdere soldi», ragiona spiega Luciano Bonetti, presidente di Foppapedretti e tra i cinque Shark del programma. «Valutare settanta aziende in nove giorni è però una grande opportunità per noi. Ciascuno farà un’offerta, ed entreremo nel capitale della società», ragiona Fabio Cannavale, presidente di lastminute.com. Tra gli altri squali a far loro compagnia a bordo vasca ci saranno anche Mariarita Costanza (fondatrice Macnil, Gruppo Zucchetti), Gianpietro Vigorelli (pubblicitario) e Gianluca Dettori (presidente dpixel).

Gli investimenti
Cinque squali, per decine di startup pronte a presentare i loro progetti e soddisfare gli appetiti degli Shark. «Chiediamo 200 mila euro per il 20% della società», tra le richieste arrivate agli Shark. «Offro 150 mila euro per il 30%», invece, alcune tra le offerte presentate alle imprese, assieme ad un più laconico «mi chiamo fuori», formula di rito per liquidare i progetti meno interessanti. Dopodiché la palla passa alle startup, che devono decidere se aprire le porte della loro attività ai nuovi soci, autorizzati ad investire sia per conto proprio che in compartecipazione con gli altri squali. Finora delle quattordici startup che hanno ottenuto un finanziamento, tre sono state partecipate da tutti gli Shark, con la cifra richiesta equamente ripartita tra i cinque imprenditori. Nei due speciali in onda giovedì 21 e 28 maggio vedremo 70 pitch da circa 7 minuti ciascuno, con i quali le startup cercheranno di presentarsi a pubblico e investitori.

I settori
Delle decine di presentazioni registrate, ciascuna da sette minuti, gran parte riguarderanno il settore tecnologico e il cibo. Ma nella produzione Mediaset e Toro non mancheranno startup della moda, della domotica, dello sport e del design. Solo il 23% dei progetti presentati arrivano dal sud, mentre è il nord a confermarsi terra a forte vocazione imprenditoriale (55%). Se l’età media dei candidati è 35 anni, a Shark Tank sfileranno anche startupper 18enni. Solo un progetto su quattro, invece, è stato presentato da una donna. Capacità espressiva, comprensibilità del prodotto e originalità dell’innovazione sono stati i parametri principali per la selezione delle startup, contattate direttamente dalla produzione, candidatesi in autonomia, o grazie alla segnalazione di incubatori e acceleratori. In onda su Abc dal 2009, negli Stati Uniti Shark Tank è giunto alla quinta stagione, toccando una media complessiva di oltre 8 milioni di spettatori. Attualmente è prodotto in più di 20 Paesi, tra cui Regno Unito (11 stagioni su BBC), Australia e Canada, dov’è giunto all’ottava stagione. Nella nuova Italia 1 del neo direttore Laura Casarotto, invece, per ora sono previste solo due puntate dello show. L’unico programma televisivo in cui le prede, per una volta, non vedono l’ora di farsi azzannare dagli squali.

fonte: corriere.it

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