L’Industry 4.0 può spingere l’economia italiana. E l’IOT valere fino all’1,1% del Pil
Oggi al Politecnico di Milano sarà presentato uno studio sulla digitalizzazione dell’industria che fotografa lo stato dell’arte. Da questa ricerca risulta che solo il 13% delle imprese ha implementato soluzioni di smart manifacturing e l’11% sta pensando di intervenire. Gli investimenti orientati all’Industry 4.0 possono contribuire in maniera consistente al rilancio dell’economia italiana. L’Industrial Internet of Things (IIOT) potrebbe avere un impatto sulla produzione mondiale di 14,2 trilioni di dollari entro il 2030. In Italia questo incremento potrebbe valere fino all’1,1% del Pil. Uno studio di Accenture fa notare che a livello globale le imprese manifatturiere leader che investono nelle tecnologie digitali spendono quasi il doppio rispetto alle aziende ritardatarie.
Il 70% dei fleet manager in futuro ricorrerà ad auto elettriche
Un’indagine condotta dal Centro studi auto aziendali, la divisione di ricerca di Econometrica, ha interpellato i fleet manager, e quasi il 70% di essi si dice disposto a ricorrere in futuro ai veicoli elettrici per la composizione della loro flotta. Il 27,4% dei manager intervistati dice però di conoscere poco le auto elettriche, il 54,1% dichiara un livello medio, mentre solo il 18,5% dichiara di intendersene. Il 53,6% degli intervistati si dice convinto che l’utilizzo di auto elettriche possa incidere positivamente sulla riduzione dei costi della flotta, mentre il 46,4% non crede che questo sia possibile. Tra i principali vantaggi che le auto elettriche sono in grado di offrire vi sono le minori emissioni delle sostanze nocive per l’ambiente, i risparmi economici possibili sia nella spesa per il carburante, sia a causa della minore manutenzione di cui ha bisogno un motore elettrico, le agevolazioni nell’uso di questi veicoli nelle città, e nelle zone a traffico limitato.