Il welfare aziendale ora si può misurare
Nasce Welfare Index PMI, il primo indice di valutazione del livello del welfare aziendale nelle piccole e medie imprese. Una sorta di “mappatura” dei servizi e delle prestazioni che le PMI, che occupano l’80% della forza lavoro del Paese, mettono a disposizione dei propri dipendenti per aumentare la produttività e a cui le imprese potranno accedere per misurare così il proprio livello di welfare.
Il nuovo indice misura 10 ambiti di intervento: dalla previdenza integrativa alla salute, dalle assicurazioni per i dipendenti e le famiglie alla tutela delle pari opportunità, dal sostegno ai genitori alla conciliazione del lavoro con le esigenze familiari. E ancora: il sostegno economico ai dipendenti e alle loro famiglie, formazione per i dipendenti e sostegno alla mobilità delle generazioni future, sicurezza e prevenzione, welfare allargato al territorio.
Su molti di questi ambiti la nostra Azienda è da anni iper attiva.
È Diego Piacentini il commissario per l’Italia Digitale
Il vice presidente di Amazon, Diego Piacentini, è stato nominato da Renzi Commissario dell’Agenzia per l’Italia Digitale. Sarà lui il referente del Governo in tema di Innovazione.
Si tratta di una vecchia conoscenza anche per il nostro amico Marco Landi, che siede con Nicola Lavenuta nel board della TheBox Company. Infatti Landi lo aveva assunto in Apple quando era presidente della società di Cupertino, con l’incarico di Direttore Vendite per l’Europa. Ecco cosa scrivono di Piacentini alcuni opinion leader su Economy Up.
A Wall Street Linkedin vacilla. Twitter cambia look
Il “black friday” per Hoffman e Dorsey, capi di Linkedin, è stato il 5 Febbraio, quando in una sola giornata il titolo in Borsa del più famoso social per contatti professionali ha perso il 43,6%, quasi 11 miliardi di dollari. Il titolo crolla in Borsa e prevede di chiudere in rosso il 2016: gli utenti crescono meno del previsto, il sistema di recruiting mostra i suoi limiti perchè è privo del contatto diretto. E troppe acquisizioni hanno appesantito il bilancio della Società.
In casa Twitter invece ci sono alcune importanti novità: dal punto di vista dell’utente la più consistente riguarda la schermata di apertura dove il visitatore non vedrà più il rullo dei tweet che nel frattempo si sono succeduti nella sua lista dei preferiti, bensì un “nucleo” di notizie ritenute più importanti per lui sulla base dei suoi interessi manifestati in precedenza.
L’App Economy in Italia dà lavoro a 100 mila addetti
Tra i Paesi europei in cui l’App Economy è più sviluppata, l’Italia è al quinto posto (preceduta da GB, Germania, Francia e Paesi Bassi).
Secondo i calcoli di un centro di ricerca americano, il Progressive Policy Insitute di Washington, i posti per sviluppatori, ingegneri software, esperti di sicurezza, creativi multimediali, marketing manager, ecc. in Italia raggiungono quasi 100 mila posti. Ma oltre un terzo degli sviluppatori non riesce ad esportare le proprie app fuori dai confini nazionali.
In Italia quelli arrivati in testa alle classifiche di AppStore e Google Play sono l’1,9%.
Il futuro, secondo il Financial Times, si gioca a livello del “connected business”: le app saranno sempre più inglobate nelle piattaforme, diventeranno in un certo senso “invisibili”. Saranno proposte all’interno dei social, delle chat, abbinate a servizi. Quindi non servirà più installare le App, ma saranno accessibili all’utente on demand.
Nei prossimi 3 anni l’impatto più forte sul lavoro verrà d atecnologie emergenti come i Big Data (26%), Internet degli oggetti (14%), Robotica (9%), e Intelligenza Artificiale (7%), secondo il Rapporto The Future of Job, presentato al WE Forum di Davos.
Fonte: Corriere Economia