Cosa spinge una donna e madre del Sud a creare un’azienda tecnologica senza emigrare altrove.
Dagli annunci della politica ai titoli sui giornali, c’è un Sud che non fa notizia e resiste, che produce ricchezza e innovazione. Partiamo insieme per scoprirlo…
Quando mi è stato proposto di aprire un mio Blog su Economy Up, la mia prima preoccupazione è stata: “.. da dove cominciamo?”. Chi mi conosce sa che sono una di poche parole, ma quelle giuste … direi! Ho cominciato così a pensare ai possibili temi da trattare in questo blog e me ne son venuti davvero tanti. Ho fatto una scelta: concretezza, positività e voglia di riscatto saranno delle costanti nei miei post. In realtà queste tre caratteristiche hanno segnato la mia vita professionale sin dal principio, nel lontano 2001 quando, dopo la laurea in Ingegneria elettronica in telecomunicazioni al Politecnico di Bari, ho deciso di rimanere nella mia splendida città, Gravina in Puglia, e mettere su un’azienda di Information Technology.

Avrei potuto decidere di andarmene al NORD, o addirittura all’estero, avrei potuto scegliere la via più semplice, invece no! Ho scelto di rimboccarmi le maniche, di combattere un sentimento, una cultura radicata qui al SUD, retaggio storico probabilmente, quella della rassegnazione alla inferiorità, che spinge tanti giovani a emigrare altrove. Il Mezzogiorno ha perso 18 mila abitanti tra fine 2013 e fine 2014, fonte ISTAT.

Capite perché, davanti ad inchieste come quella dell’Espresso la scorsa settimana intitolata  “E’ sparito il Sud”, davanti a immagini di copertina come questa, provo un sentimento di rabbia, ma nello stesso tempo una forte voglia di riscatto.

Non possiamo rimanere indifferenti davanti a denunce come questa, parlo come imprenditrice del Sud, parlo a nome delle numerose aziende che hanno scelto di nascere e rimanere qui, di impegnarsi ogni giorno con sacrificio e determinazione per dimostrare che esiste un sud proattivo, un sud determinato, un sud “pulito”, pronto a riscattarsi e a scrollarsi di dosso questo pesante retaggio storico-culturale.

La straordinaria recente esperienza di “Shark” nel format televisivo Shark Tank mi ha dato la possibilità di conoscere giovani (molti del sud…) con nuove idee, tanta voglia di realizzarsi, pronti a farsi carico di tutti gli ostacoli che si presenteranno. Questo è un segnale assolutamente positivo, un segnale che va amplificato se vogliamo davvero riprenderci la nostra dignità. Certo non possiamo contare sulle forze altrui, dobbiamo puntare prima di tutto sulle nostre forze, su noi stessi e non guardare inerti il tempo che passa nell’attesa di nuovi decreti “salva mezzogiorno”. La nostra politica ha dimostrato, anche con le ultime vicende in occasione della cerimonia di apertura della 79° Fiera del Levante a Bari, di non avere il sud tra le sue priorità, ma soprattutto di non sentire la responsabilità verso tutti quei cittadini del sud che stanno attraversando un momento buio della loro vita, che chiedono aiuto. Tutti aspettavamo (c’ero anch’io a Bari sabato pomeriggio) un intervento del Premier importante sul fronte dell’economia e del sud, invece abbiamo ascoltato le parole del sottosegretario De Vincenti che ha liquidato come “ridicole” le polemiche su Renzi. Sarebbe piaciuto a tutti noi pugliesi andare a tifare le nostre splendide Flavia e Roberta, l’abbiamo fatto ugualmente dalla Puglia e sicuramente è arrivato anche lì tutto il nostro supporto. Il caso ha voluto che l’Italia andasse in finale US Open con due campionesse pugliesi che hanno tenuto alto il nome della nostra Terra, dando una lezione di sportività a tutto il mondo con quell’abbraccio a fine partita e quelle risate sincere prima della premiazione. Il sud è anche questo!

E allora non ci resta che passare alla concretezza, ai fatti. Rimbocchiamoci le maniche e tutti insieme facciamo in modo che il sud diventi un motore di sviluppo per l’intera nazione.

Fonte: Blog Economyup

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