Tra tutte le stagioni dell’anno e nei cicli vitali di qualsiasi comunità, nessuna festività è più autentica, partecipata ed evocativa del Natale.
Se il Natale come festa religiosa, universalmente riconosciuta, celebra la “rinascita”, questo piccolo miracolo, senza presunzione, lo avvertiamo da sempre come un bisogno fisiologico della nostra comunità, una piccola grande famiglia in cui si condividono le stesse conoscenze, speranze, successi e destini. Una vera famiglia, perché la qualità dei risultati della ricerca e dell’innovazione che facciamo in Macnil passa dalla qualità del tempo e del lavoro che i nostri collaboratori dedicano al loro impegno nella nostra casa comune, nel cuore di Gravina in Puglia, luogo ideale per restare vicini ai legami affettivi e ai nostri più autentici bisogni.
La famiglia MACNIL, nell’anno che si sta concludendo, ha scelto di far parte di una famiglia molto più grande, il Gruppo Zucchetti, che conta 2.700 dipendenti e 1.100 Partner su tutto il territorio nazionale, e anche quest’anno si conferma il primo gruppo italiano per fatturato software in Europa con oltre 100 mila clienti. Non si tratta di una fusione, acquisizione o joint-venture, formula che la stampa licenzierebbe un po’ frettolosamente, perché la nostra famiglia aziendale ha conservato in piena autonomia tutte le sue peculiarità, libertà di ricerca, prospettive di sviluppo e impegno verso il territorio, condividendole con Zucchetti.
In questa visione di “power sharing” che ha caratterizzato tutte le storie di successo dell’età contemporanea, anche noi abbiamo sentito il bisogno di “rinascere”, mossi da un sistema di riferimento non inerziale che, come una forza centrifuga, ci spinge a guardare verso l’esterno, tuttavia sempre in tensione verso il cento della traiettoria. Questa combinazione, come una danza, ci permette di “restare sempre connessi e in movimento”, di essere “inquieti”.
INQUIETI. Questo è l’augurio più sincero che come Macnil desideriamo condividere con tutti voi per il 2015, perché solo la tensione, il desiderio e – come direbbe Einstein – persino la crisi, sono portatori di autentici cambiamenti. Quelli che noi chiamiamo “successi”. Siate inquieti e … buon Natale!
