Nella trasmissione su Italia1 nata per finanziare idee innovative, ieri alla sua terza e ultima puntata, non sono mancati i colpi di scena: dal rifiuto di un milione di euro da parte di uno startupper al “no” degli investitori a startup già conosciute e apprezzate. Buona l’audience, successo sui social
Oltre 4,3 milioni di euro investiti in 20 startup e idee di business in sole tre puntate: è l’esito di Shark Tank, format internazionale trasmesso in prima serata su Italia1 che ha visto cinque investitori, appunto gli “squali”, scommettere il loro denaro su realtà imprenditoriali innovative.
Il programma ha chiuso ieri i battenti alla terza puntata con un bilancio positivo, oltre che in termini di finanziamenti, anche di audience. La trasmissione che ha portato per la prima volta le startup alla ribalta della tv italiana ha concluso la programmazione con 1.059.000 telespettatori e il 5.49% di share (7.32% sul pubblico attivo). Nella prima puntata Shark Tank era stato seguito da 1.382.000 telespettatori, con il 6.39% di share, nella seconda da 1.127.000 telespettatori, con share del 5.66% (7.40% sul target commerciale). Il pubblico, come si vede, è andato lentamente a scemare, anche a causa dell’ingresso nella buona stagione che vede sempre meno persone davanti ai televisori. Ma tutto sommato si tratta di numeri molto buoni per l’emittente Mediaset.
Le tre puntate hanno registrato ottimi risultati soprattutto sui più giovane: 14% di share tra i 15-24enni e 13.23% di share sul target 15-34enni. Il culmine è stato toccato tra il pubblico compreso tra i 20-24enni, dove il programma ha registrato il 18.5% di share. Ottimo riscontro anche sui social: oltre 30.000 tweet per l’hashtag ufficiale #SharkTankIT che ogni settimana ha dominato la classifica degli argomenti più discussi della serata.
Shark Tank ha rappresentato un unicum nel panorama televisivo italiano, permettendo un finanziamento di oltre 4.300.000 euro in 20 nuove idee e start up. Nella prima puntata i cinque Shark – Fabio Cannavale, Mariarita Costanza, Luciano Bonetti, Gianluca Dettori e Gianpietro Vigorelli (tre imprenditori, un venture capitalist e un pubblicitario) – hanno investito 1,7 milioni di euro in Polentone (polenta take away), IPPS, un sensore di parcheggio portatile, Calihotplate, piatto a doppio uso, Mammamenia.it, startup che propone “cofanetti di coccole” a mamme stressate,Mais Corvino, una tipologia di mais unica al mondo, Airlite, pittura innovativa anti-inquinamento.
Nella seconda sono stati garantiti oltre 1.350.000 milioni di fondi. In particolare sono stati investiti 500.000 euro su Flowerssori (mobili disegnati sull’ergonomia e la sensorialità del bambino), 300.000 euro su Dis (per creare scarpe personalizzate scegliendo modello, pellame e colore e incidere il proprio nome), 200.000 euro su Sinba (app che permette di pagare tramite cellulare fotografando il codice a barre), 250mila euro per LimVtouch, lavagna digitale, 85mila euro per “Se i quadri potessero parlare” e 20mila per Wishbag.
Nell’ultima puntata sono stati finanziati 8 progetti per un investimento totale di 1.320.000 euro. Tra i progetti, 250mila euro per Shuttle Bike, bicicletta che cammina sull’acqua, 140.000 euro perKeybee (la prima tastiera per dispositivi touchscreen), 50.000 euro per Ortocubo (una serra aeroponica coltivata con sistema hardware autogestito per le diverse fasi di crescita) e 200.000 euro per Whazzo (la prima App gratuita, che racchiude in un’unica piattaforma, l’intero universo degli eventi della città: cinema, concerti, sport, teatro, mostre, musei, discoteche). Fondi anche per Pelty, cassa acustica alimentata da una candela, e per Dj Overset, piattaforma olografica per discoteche,WitWater, erogatore automatico di acqua, Geniusom, compattatore per raccolta differenziata. Non ce l’ha fatta invece Gnammo, la piattaforma di social eating che oggi ha detto la sua su EconomyUp.
Fonte: EconomyUp