Il Belpaese è più digitale di quanto si creda. Secondo la ricerca “Screenagers 2016”, la penetrazione di smartphone è del 91% e quella di tablet del 60%, dati superiori alla media europea. E aumenta il tempo trascorso sui social, soprattutto davanti alla tv.
di Mariarita Costanza
“Smartphone delle mie brame, dimmi, qual è il Paese più digitale del reame?”. Interrogato da una ricerca condotta in Europa dalla Fondazione Accenture, il Belpaese risponde e si posiziona ai vertici di questa speciale classifica europea delle nazioni iperconnesse. Un vero esempio di maturità tecnologica.
I consumatori sempre connessi, infatti, sono detti “screenagers“. Secondo un’indagine di Accenture, sono sempre più numerosi e l’Italia dei privati cittadini è un Paese più digitale di quanto si pensi. Secondo la ricerca “Screenagers 2016“, in Italia la penetrazione di smartphone è del 91% e quella di tablet del 60%, dati superiori alle medie dei paesi dell’Europa Occidentale, che sono rispettivamente del 77% e del 49%.
In aumento il tempo trascorso dagli italiani sui social e in particolare Facebook, che piace soprattutto al nostro Paese, quinto posto al mondo per crescita con 28 milioni di utenti su poco più di 30 milioni di utenti complessivi.
Secondo le stime diffuse dal country manager di Facebook, Luca Colombo, di questi 28 milioni di utenti, ben 25 si collegano alla loro pagina FB da un terminale mobile, smartphone o tavoletta, e nell’universo Facebook l’Italia sale al quinto posto per tasso di crescita. Inoltre sono circa 50 milioni le aziende del mondo presenti su FB e sappiamo che circa l’87% degli italiani ha almeno una connessione con un’azienda.
Però è davanti alla tv che gli italiani digitali si rivelano: il 75% degli intervistati usa lo smartphone mentre la guarda contro il 53% dell’Europa Occidentale. Inoltre gli screenagers italiani sono multi-connessi: il 38% lo fa per collegarsi ai social media, a conferma che i programmi televisivi non si consumano più solo sullo schermo, ma anche nella discussione tra gli utenti tramite i dispositivi mobili. Nell’ambito dell’ Internet delle cose grande successo registrano i dispositivi indossabili: in particolare i wearable fitness monitor, gli apparecchi indossabili per controllare l’attività fisica (li usa un intervistato su cinque). L’unico problema resta l’infrastuttura disponibile, la rete per il web. Il 60% degli intervistati rileva problemi di connessione e configurazione. Infine la casa connessa è già una realtà e presto programmare la temperatura del proprio appartamento, programmare la cena e gli elettrodomestici, saranno gesti quotidiani.
Se cambiano le abitudini dei consumatori anche le aziende cercano di tenere il passo con una presenza maggiore sul web e sui canali social. Si moltiplicano inoltre le piattaforme di digital mobile marketing per mappare la customer journey dei consumatori ed accompagnarli in ogni fase del processo di acquisto.
Una scommessa interessante, come confermano le statistiche pubblicate dall’Osservatorio Mobile Marketing del Politecnico di Milano, che segnala una crescita consistente nei prossimi anni. E le aziende non staranno sicuramente a guardare!
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